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Prevenzione

13. 11. 05
posted by: Super User
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Filo interdentale

Un filo interdentale, con il suo contenitore.

Il filo interdentale è un nastro costituito da un insieme di sottili filamenti di nylon o di plastica (teflon o polietilene), usato per rimuovere la placca dentale ed il cibo dai denti.

Esso viene delicatamente inserito tra i denti e raschiato lungo i loro lati, soprattutto vicino alle gengive, in posti che lo spazzolino fatica a raggiungere. Viene considerato come un utile strumento associato all'igiene orale, assieme allo spazzolino da denti ed al dentifricio. Dato che il filo riesce ad eliminare circa il 70% dei residui, questo strumento aiuta a prevenire carie, gengivite e parodontite.

Storia

Levi Spear Parmly, un dentista di New Orleans, è considerato l'inventore della prima forma di filo interdentale. Nel 1815 ritenne e raccomandò che le persone dovessero pulire i loro denti con un filo di seta[1].

Il filo interdentale non fu disponibile al consumatore fino a che la società Codman and Shurtleft iniziò a produrre fili di seta non cerati per uso umano nel 1882. Nel 1898, la Johnson & Johnson Corporation ricevette il primo brevetto per filo interdentale. Presto si affiancarono altre marche come la Salter Sill Co. e Brunswick e la Croce Rossa americana.

Un personaggio è raffigurato con un filo interdentale nel romanzo Ulisse di James Joyce.

L'adozione del filo era ancora molto poco diffusa antecedentemente alla prima guerra mondiale. Fu proprio in questo periodo, tuttavia, che il dottor Charles C. Bass sviluppò il filo di nylon. I fili interdentali di quest'ultimo materiale sono risultati essere migliori di quelli costituiti da seta, a causa della loro maggiore resistenza all'abrasione ed alla loro elasticità. In risposta alle preoccupazioni ambientali, i fili interdentali realizzati con materiali biodegradabili sono ora nuovamente disponibili.

Dentisti ed igienisti dentali sollecitano all'uso quotidiano dello spazzolino, del dentifricio e del filo interdentale. In USA, quasi tutte le persone si lavano i denti; tuttavia, alcuni studi hanno trovato che solo il 10÷40% della popolazione americana utilizza anche il filo interdentale[2].

Utilizzo

Tecniche

Un igienista dentale utilizza un filo interdentale facendolo passare tra i denti di un paziente durante una pulizia periodica.

Il filo interdentale è comunemente fornito in contenitori di plastica che contengono da 10 a 50 metri di filo. Dopo che è stata estratta la quantità desiderata, il filo viene tirato contro una piccola lama collocata nel contenitore in modo da staccare la porzione dal rotolo.

Il filo viene tenuto tra le dita. Esso è guidato tra ogni dente e sotto il margine gengivale, per rimuovere le particelle di cibo bloccate tra i denti e la placca batterica, che aderiscono a tali superfici boccali. Disposto idealmente in una forma a C, il filo è curvo attorno al dente e posto sotto il margine gengivale; viene poi allontanato dal bordo gengivale facendolo raschiare i lati del dente, pulendo anche la parte anteriore o posteriore di questo. Muovendo delicatamente il filo da sotto il margine gengivale, esso rimuove la placca batterica attaccata alle superfici dei denti sopra e sotto il bordo gengivale. Può essere usata una porzione diversa per pulire ogni dente, al fine di evitare di trasmettere la placca da un dente ad un altro.

Comunemente ci sono molti tipi diversi di filo interdentale disponibili. La variabile più importante è lo spessore. Se il filo è troppo spesso per lo spazio tra una coppia di denti, sarà poi difficile o impossibile portare il filo giù tra i denti. D'altra parte, se il filo è troppo sottile, potrebbe essere troppo debole e rompersi. Il filo di seta si adatta a bocche differenti, e anche a diverse parti di una stessa bocca. Questo perché alcuni denti hanno un minore divario tra loro rispetto ad altri. È possibile che il filo interdentale più spesso faccia un lavoro migliore nella rimozione della placca batterica, a patto che vi sia spazio sufficiente tra i denti per usarlo. Quando un pezzo di cibo duro è strettamente incastrato tra i denti, è più opportuno passare da un sottile filo di seta ad un filo di spessore maggiore, perché il primo potrebbe superare il pezzo di cibo senza rimuoverlo.

Sezione tegliata e con l'intrecciatura rimossa di un filo interdentale

C'è la possibilità di dividere alcuni tipi di filo interdentale nel senso della lunghezza, in modo da generare un paio di pezzi più sottili, che sono molto più deboli ma a volte comunque utilizzabili. Ciò si può fare perché alcuni tipi di filo interdentale sono fatti di tanti fili molto sottili, che non si intrecciano ma sono più o meno paralleli. Ciò può anche essere utile se il filo interdentale che si possiede è troppo spesso per l'uso personale, e non si ha accesso a fili di altri spessori, ad esempio quando si viaggia in un paese straniero.

Un manico ergonomico per filo interdentale, con testina orientabile ed intercambiabile.

Bacchette di plastica speciali, od altre prese per il filo interdentale, sono state prodotte per tenere il filo. Queste possono essere annesse o separate dal distributore del filo interdentale. Tali supporti sono stati creati per la difficoltà di reggiungere molte angolazioni della bocca utilizzando le dita. Supporti con maniglia ergonomica sono prodotti per una migliore aderenza ed orientabilità verso i capi del filo, che permettono facile accesso ad ogni coppia di denti, sia per quelli frontali che per quelli posteriori.

L'occasionale uso del filo interdentale e/o l'improprio uso di questo, in genere può portare ad emorragie delle gengive. La principale causa del sanguinamento è l'infiammazione del tessuto gengivale.

 

Indicazioni

Il filo posto a forma di C attorno al dente.

L'American Dental Association (ADA) consiglia l'uso del filo, una volta o più al giorno. Anche se non viene fatta una raccomandazione per quanto riguarda l'ordine dello spazzolino e del filo interdentale, l'uso del filo prima della spazzolatura consente al fluoro del dentifricio di poter raggiungere meglio gli spazi fra i denti[3]. Va notato che il filo interdentale strofinato troppo vigorosamente od impropriamente può provocare danni al tessuto gengivale. Per un corretto uso del filo, l'ADA consiglia di curvare il filo contro il lato del dente in una forma a C, e poi di pulire il dente da sotto il margine gengivale (molto delicatamente) verso la punta due o tre volte, ripetendo il processo nei denti adiacenti ed in quelli successivi.

L'uso del filo interdentale in combinazione con quello dello spazzolino da denti può in conclusione prevenire malattie gengivali, alitosi e carie. Sembra che l'uso regolare del filo sia legato anche alla ridotta incidenza di malattie del cuore, e possa quindi aumentare l'aspettativa di vita[4].

La pratica non dovrebbe iniziare fino ai 10 anni di età, per poter riscontrare un'effettiva efficacia. Nei bambini il filo interdentale può essere applicato già a 10÷12 anni da parte dei genitori con grande utilità, perché spesso in questa fascia di età i denti sono già soggetti alla carie. L'uso del filo interdentale è consigliato anche nella vecchiaia, alla perdita del divario tra i vari denti.

 

Tipologie

Materiali ed ingredienti

Il filo interdentale è distribuito e commercializzato con numerose varianti; esso è reperibile:

  • cerato (ha il vantaggio di scivolare meglio sulle superfici dei denti),
  • non cerato (ha maggiore aderenza quando usato con le dita, è meno tagliente),
  • aromatizzato (con floruro o altri composti di fluoro, con gusti come la menta piperita),
  • non aromatizzato,
  • di plastica (teflon o polietilene) o nylon,
  • di seta.

Vibrazione

Un filo interdentale su supporto per la vibrazione. Il manico possiede una batteria per l'alimentazione.

Alcuni strumenti a filo interdentale trasmettono una vibrazione che passa lungo il filo, proveniente dalle estremità. Questo è probabilmente stato ispirato dal simile uso della vibrazione che avviene nelle setole dei moderni spazzolini elettrici.

Procurando la vibrazione un sottile movimento, il filo possiede una minore resistenza quando viene premuto verso il basso nelle cavità tra i denti. Il movimento potrebbe anche aiutare a separare temporaneamente dente e gengiva e far sì che il filo interdentale possa passare.

Questo consente una più facile penetrazione sotto il bordo gengivale, con meno forza applicata per spingere il filo nella fessura tra i denti. Con meno forza applicata, è possibile un maggiore controllo del filo interdentale. Nel suo normale uso, la pressione può essere applicata fino a quando il movimento non risulta doloroso con l'impatto sul tessuto gengivale. Con un controllo attento, questo può essere ridotto o evitato del tutto.

Molti considerano le vibrazioni come un effetto tranquillizzante: infatti questa è una tecnica comune in massaggi e presidi ortopedici. Proprio come gli spazzolini da denti elettrici sono calmanti verso i denti e le gengive, il filo interdentale vibrante può lenire il margine gengivale.

Eventuali tagli diventano meno probabili, in quanto il filo non fa pressione contro una zona isolata e ben localizzata, ma viene invece distribuita. Possibili abrasioni alla parete gengivale sono più equamente distribuite, con conseguente adeguamento più equo del tessuto.

Igienista dentale

Igienista dentale pronta ad utilizzare lo scaler per la rimozione dei calcoli sopragengivali

L'igienista dentale o Dottore in Igiene Dentale è una figura professionale laureata.

Laurea in Igiene Dentale (180 CFU) - Titolo: "Dottore in Igiene Dentale" Esercita la professione in piena autonomia, in regime di dipendenza o libero professionismo.

L'igienista dentale si occupa della prevenzione delle patologie oro-dentali e promuove la salute orale dei pazienti al fine di migliorarne anche la salute sistemica, nonché l’estetica e l’autostima.

La professione ha come fine la prevenzione e la terapia a livello del cavo orale con conseguenti implicazioni sistemiche.

Riveste un ruolo importante nella terapia non chirurgica di mantenimento dei pazienti con malattia Parodontale (Parodontite).

Funzioni

L'igienista dentale abilitato:
  • Effettua lo Scaling and root planing o levigatura radicolare
  • Rileva i parametri biometrici del parodonto;
  • Collabora alla compilazione della cartella clinica a fini diagnostici e statistici,
  • Provvede all’istruzione sulle varie metodiche di igiene orale;
  • Usa mezzi diagnostici idonei ad evidenziare la placca batterica (rilevatori di placca vitale);
  • Effettua la rimozione (meccanica o manuale) di placca batterica e tartaro, dalle superfici dentali e implantari;
  • Effettua polishing (lucidatura) delle superfici dentali;
  • Lucida e leviga restauri conservativi (otturazioni in amalgama e composito);
  • Lucida e leviga restauri protesici fissi e mobili;
  • Fornisce consigli per una corretta alimentazione ai fini della tutela della salute dentale;
  • Esegue manovre di profilassi del cavo orale, quali applicazioni topiche di fluoro, agenti rimineralizzanti, sigillature dei solchi;
  • Prescrive collutori;
  • Prescrive fluoroprofilassi topica domiciliare;
  • Esegue sbiancamento dentale a fini estetici.

Percorso formativo

Per esercitare la professione di igienista dentale in Italia è necessaria la laurea triennale in Igiene Dentale o il diploma abilitante alla professione sanitaria di igienista dentale. I laureati in Igiene Dentale possono avvalersi del titolo di dottore in Igiene Dentale. Ad oggi non esistono albo e ordine della professione di igienista dentale, a tutela dei pazienti e dei professionisti, contro l'abuso.

  • Diploma Universitario in Igiene Dentale (3 anni) (esame abilitante all'esercizio della professione)
  • Laurea in Igiene Dentale (3 anni, 180 CFU) - Titolo: "Dottore in Igiene dentale"
  • Laurea magistrale in Scienze delle professioni sanitarie tecniche assistenziali (2 anni, 120 CFU) - Titolo: "Dottore Magistrale in Scienze delle professioni sanitarie tecniche assistenziali"

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